I tumori rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. Non è ancora possibile agire per scongiurare del tutto il rischio per ognuno di noi ma esistono alcuni metodi per difenderci: cercare di evitarli (prevenzione primaria), anticiparne la diagnosi e curarli quando sono ancora iniziali (prevenzione secondaria), curarli bene quando sono manifesti (prevenzione terziaria).
La prevenzione primaria agisce sulle cause e diminuisce il rischio di ammalarsi. Pochi sono i tumori completamente prevenibili: il tumore del collo dell’utero è uno di questi.
L’anticipazione diagnostica consiste nell’eseguire esami quando si sta bene, quando cioè non esistono sintomi. In questo modo si identificano i tumori piccoli e le lesioni pre-tumorali, le probabilità di guarigione sono molto alte e le terapie più conservative.
La prevenzione terziaria mette in atto tutte le procedure utili a ridurre l’impatto e le conseguenze della malattia sulla persona. La possibilità di guarigione dipende anche, e in qualche caso soprattutto, dalla qualità delle cure. IEO ha un approccio di prevenzione e cura con le migliori tecniche oggi conosciute.
Oggi abbiamo una serie enorme di possibilità diagnostiche, ma solo in alcuni casi l’esecuzione degli esami si traduce in un vantaggio. Molto più spesso eseguire esami non utili porta un danno.
Il punto di partenza è la frequenza dei tumori: ne esistono alcuni molto frequenti per i quali un intervento su tutta la popolazione sana comporta una diminuzione significativa del numero di malattie che controbilancia l’esecuzione degli esami e degli accertamenti diagnostici. Esistono tumori meno frequenti per i quali tutti gli esami diagnostici e gli accertamenti sono esageratamente impegnativi per tutta la popolazione rispetto al vantaggio che portano, non tanto in termini economici ma in termini di salute.
I tumori più frequenti per i quali abbiamo screening sulla popolazione asintomatica che permettono l’anticipazione diagnostica sono:
- Carcinoma della mammella
- Carcinoma del colon
- Carcinoma della cervice uterina
- Carcinoma del polmone
- Carcinoma della prostata
Per questi tumori esistono esami diagnostici che vengono consigliati nelle fasce di età per le quali il vantaggio è a favore della protezione rispetto agli effetti collaterali. L’età è un fattore che si correla con la frequenza dei tumori, quindi gli esami di screening si eseguono solo in alcune fasce di età.
Oltre all’età esistono fattori di rischio quali stile di vita e alimentazione. Per alcune categorie che possiedono i fattori di rischio, lo screening è indicato anche al di fuori delle fasce a rischio generico.
I tumori nascono da alterazioni molecolari delle cellule in qualche caso legate a fattori genetici che si ereditano dai genitori: la familiarità per alcuni tumori è indice della presenza nella famiglia di queste alterazioni genetiche ereditarie. Esiste oggi in qualche caso la possibilità di identificare queste alterazioni nei soggetti affetti da tumore che hanno una familiarità oncologica: ciò permette di verificare nei familiari sani la presenza di alterazioni.
Potere ricevere esami di screening al di fuori dei criteri utilizzati per la popolazione generale (che ha un rischio generico) o modificare stili di vita o assumere farmaci o fare interventi preventivi che permettono di ridurre il rischio di tumore sono procedure che riducono la probabilità di ammalarsi ma non la annullano; in questo modo si personalizza il proprio livello di rischio ed i propri livelli di intervento.