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21 maggio 2019

25 anni IEO: il Presidente della Repubblica alla cerimonia per l'anniversario
Visita del Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella

PresidenteMilano, 21 maggio 2019 – Si tiene oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, la cerimonia di celebrazione dei venticinque anni dell’Istituto Europeo di Oncologia. Intervengono il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il Presidente dell’Istituto Europeo di Oncologia, Carlo Cimbri. 

La visita del Capo dello Stato è il punto più alto di un fitto programma di eventi celebrativi previsti durante tutto il 2019, con l’obiettivo di sottolineare il ruolo di IEO come punto di riferimento internazionale per l’innovazione nella lotta al cancro, come motivo di orgoglio per la sanità italiana e soprattutto come fonte di speranza per pazienti e care-givers. In soli venticinque anni IEO è diventato un centro da primato: in base alle classifiche Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari), è l’ospedale numero uno per la cura dei tumori del seno, del polmone, della prostata e fra i primi per i tumori ginecologici e della testa e collo. La ricerca scientifica, grazie al talento dei ricercatori IEO e a una dotazione tecnologica all’avanguardia, ha una produttività, in termini di studi e risultati, in linea con i ranking più elevati di Europa e Stati Uniti.

Dal 1994 a oggi IEO, con una dotazione di 292 posti letto, ha trattato circa 850.000 pazienti. I dati di attività annuali (riferiti al 2018) registrano 48.217 nuovi pazienti, 17.882 ricoveri, 14.889 interventi chirurgici, 161.584 visite specialistiche ambulatoriali. Per quanto riguarda la ricerca, sono stati 5.036 i pazienti inseriti in studi clinici sperimentali, che nel 2018 sono arrivati a 545, le pubblicazioni scientifiche sono state 504 e l’impact factor ha raggiunto la quota record di 3.512.

«La presenza del Presidente della Repubblica ci onora e ci dà fiducia - ha dichiarato Carlo Cimbri. Avere qui la massima carica dello Stato è per noi un segnale che il Paese riconosce, e tiene in gran conto, la dedizione totale dei medici, dei ricercatori e di tutto il personale IEO, per dare un contributo concreto all’eccellenza della sanità e della ricerca scientifica italiana. Questo istituto è nato nel maggio 1994 sotto il segno dell’innovazione, e in soli venticinque anni, con la forza delle idee e il duro impegno quotidiano, è diventato una realtà all’avanguardia internazionale in grado di collaborare e competere con i più prestigiosi centri del mondo per vincere una delle sfide più difficili del nostro tempo: quella contro il cancro. Oggi, davanti al nostro Presidente, rinnoviamo l’impegno a proseguire nel nostro cammino nel solco dell’eccellenza nella ricerca e nella cura, con la stessa passione e lo stesso entusiasmo visionario dei nostri fondatori, Umberto Veronesi ed Enrico Cuccia».

«La visita del Presidente Mattarella - sottolinea Mauro Melis, Amministratore Delegato IEO - ci fa sentire più forte la responsabilità che abbiamo assunto venticinque anni fa nei confronti del Paese. Siamo nati con la missione di raggiungere l’eccellenza nel campo della prevenzione, della diagnosi e della cura dei tumori. Abbiamo coltivato da subito l’ambizione di essere un modello di buona sanità e un motivo di speranza in più per chi affronta il trauma di una diagnosi di tumore. Abbiamo quindi l’obbligo morale di essere all’avanguardia, di percepire le nuove possibilità, di intercettare le nuove tecnologie e i nuovi trend della ricerca e rendere disponibili per il maggior numero possibile di pazienti le nuove terapie. Per far questo abbiamo bisogno del talento dei nostri medici e ricercatori, ma anche di piani di sviluppo tracciati ed economicamente sostenibili. Oggi possiamo affermare di poter contare su entrambi questi pilastri. La solidità del modello IEO per il futuro è garantita».

«Accogliere il Presidente della Repubblica nella nostra struttura è un motivo di orgoglio oltre che di sincera emozione - conclude Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO. Siamo orgogliosi di poter mostrare un ospedale diverso nel modo di curare, nella relazione medico-paziente, nell’integrazione sistematica della ricerca in ogni attività, nella valorizzazione delle nuove tecnologie. Un ospedale che è simbolo di un nuovo umanesimo in oncologia perché per primo ha considerato come parametro di scelta e di decisione la qualità di vita del paziente. Abbiamo infranto il tabù dei protocolli universali di cura, spesso molto invasisi, a favore delle cure personalizzate e ora siamo pronti a diventare Istituto di Medicina di Precisione, un approccio che presuppone la capacità di capire l’impatto di tutte le componenti che influenzano la malattia di ogni singola persona e di intervenire su di esse in modo mirato.  Se ancora non possiamo restituire a tutti i nostri pazienti una vita senza cancro, possiamo però impegnarci a restituire al maggior numero possibile di loro una vita di qualità, anche durante la malattia».

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