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17 maggio 2016

Ieo per le donne 2016 affronta il tema del mondo attorno alla malattia
E annuncia l’apertura del Women’s Cancer Center, primo centro in Italia dedicato alla salute femminile prima, durante, dopo la cura

Milano, 17 maggio 2016 - Mille donne da tutta Italia si ritrovano oggi al Teatro Manzoni di Milanoin occasione di Ieo per le donne, il primo e unico incontro che un ospedale dedica interamente all’ascolto delle pazienti che hanno vissuto l’esperienza di un tumore del seno.  L’evento è nato nove anni fa da un’idea di Umberto Veronesi, nella convinzione che la cura debba andare oltre lo spazio e il tempo della terapia oncologica, per restituire alla donna una vita piena a tutto tondo. Ieo ha raccolto questa sfida su tutti i fronti della clinica e della ricerca e proprio dalla volontà di prendere in carico in modo globale e continuativo le proprie pazienti, è nata l’idea di creare un “Women’s Cancer Center”, presentato oggi in anteprima al pubblico di IEO per le donne.

 

«Le donne che hanno o hanno avuto un “tumore femminile”, ci riferiamo ai tumori del seno o ginecologici - spiega Nicoletta Colombo, Direttore del Programma Ginecologia -  sono circa un milione in Italia: un esercito sperduto e senza armi per far fronte all’insieme di problematiche del corpo e della mente legate alla malattia e alla sua cura. Con il Women’s Cancer Center vogliamo “dare una casa” a questo esercito, creando un modello di centro multidisciplinare e multifunzionale a misura di donna, in grado di farsi carico del prima, il durante e il dopo la malattia».

 

«Si tratta di un modello inedito in Italia ma già sperimentato con successo negli USA e in alcuni Paesi del Nord Europa - dichiara Virgilio Sacchini, Direttore del Programma Senologia - Noi pensiamo sia questo il futuro dell’approccio ai tumori femminili. Il punto di forza è l’integrazione dei programmi clinici e di ricerca della Senologia e della Ginecologia, che permette di farsi carico della salute della donna a 360 gradi. Il Women’s Cancer Center avrà uno spazio dedicato per fare in modo che ogni donna che sceglie IEO per la prevenzione, la diagnosi precoce, la cura o il follow-up terapeutico trovi in un’unica area le competenze e i servizi necessari per dare risposte rapide e complete alle sue esigenze».

 

«Il Women’s Cancer Center è un passo in più verso una cura e una prevenzione personalizzata - aggiunge Paolo Veronesi, Direttore della Senologia Chirurgica - Già oggi in IEO riusciamo a proporre il percorso terapeutico più efficace rispetto alle caratteristiche genetiche e personali della donna. Con il Women’s Cancer Center questo approccio si estenderà anche alla prevenzione, che oggi può andare oltre il principio dello screening di massa, che resta valido e sacrosanto, per diventare anche gestione personalizzata del rischio. In altre parole, a ogni donna il suo percorso di protezione e di terapia».

 

«Il Women’s Cancer Center è un’applicazione della Medicina della Persona - conclude Gabriella Pravettoni, Direttore della Psiconcologia - È la medicina del domani, che allarga il focus dell’attenzione dal “particolare”, la malattia, al “tutto”, cioè la persona portatrice di malattia. Se restituiamo alla sua quotidianità una donna che non ha più un tumore in un certo organo, ma ha difficoltà a riprendere la sua vita affettiva, sessuale, lavorativa e a ritrovare i suoi ruoli sociali, non abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere».

Tema di Ieo per le donne quest’anno non a caso è “Il mondo degli altri”. «Quando si ammala una donna si ammala tutto il mondo intorno a lei - dichiara Paolo Veronesi, che conduce l’incontro di oggi -  Perno di un sistema complesso di affetti e relazioni, quando è lei ad avere bisogno di un punto fermo a cui appoggiarsi, il mondo attorno alla donna può crollare, e lei può ritrovarsi sola a gestire i suoi problemi e quelli degli altri».

 

A Ieo per le donne oggi testimoniano figli, mariti e compagni. E naturalmente, soprattutto, le donne. Sono loro a insegnarci un codice comportamentale nuovo, attraverso le esperienze reali di gestione della malattia non solo con se stesse, ma con tutto il ricco universo intorno a loro, di famiglia, affetti e lavoro. 

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