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Il sesso dei pazienti potrebbe avere impatto sull’efficacia dell’immunoterapia

Pubblicato il: 09 agosto 2018, ComunicatoStampa

Sono in corso alcuni studi per determinare l’efficacia dell’immunoterapia come terapia oncologica tra genere maschile e femminile

L’immunoterapia si sta sempre più evolvendo come trattamento contro specifici tipi di cancro, tuttavia, secondo uno studio pubblicato da The Lancet Oncology, è possibile che l’uomo ne benefici maggiormente rispetto alla donna.

Il dottor Fabio Conforti, oncologo medico IEO afferma infatti che: "sia il sesso che il genere possono potenzialmente influenzare l’intensità della riposta immunitaria e che in media le donne hanno una risposta più forte degli uomini, nei confronti di numerosi agenti patogeni. Questo spiega perchè le donne contraggano meno infezioni e di gravità più lieve, oltre ad essere più reattive alle vaccinazioni. D’altro lato però l’80% dei pazienti con malattia autoimmune è donna".

Poiché le conoscenze attuali sull’impatto che il sesso del paziente può avere sull’efficacia dell’immunoterapia sono scarse, dall’Istituto Europeo di Oncologia è stata condotta una meta-analisi di 20 studi clinici randomizzati su 11.351 pazienti con tumore avanzato (7.646 uomini e 3.705 donne).

I risultati hanno dimostrato che il guadagno in termini di prolungamento della sopravvivenza degli uomini che ricevono immunoterapia è quasi il doppio rispetto alle donne. È possibile quindi che le differenze nel sistema immunitario fra donne e uomini abbiano una funzione importante nel corso naturale delle malattie infiammatorie croniche, come il cancro, e nella loro riposta ai farmaci.

"Al fine di sviluppare nuovi approcci che utilizzano immunoterapia sempre più efficaci – continua Conforti - le differenze di sesso dovrebbero essere studiate più profondamente. Il messaggio principale del nostro lavoro, non è certamente quello di dire che gli attuali trattamenti, compresi quelli immunoterapici, dovrebbero essere modificati sulla base di questi dati, ma che sicuramente dobbiamo capire meglio i meccanismi alla base delle differenze maschi-femmine per assicurarci che queste cure innovative siamo ottimizzate per tutti, donne e uomini". Questo concetto viene ribadito dal professor Omar Abdel-Rahman della University of Calgary in Canada che sottolinea come il lavoro di Conforti stimoli la riflessione e generi nuove ipotesi, ma anche quanto sia importante essere prudenti prima di giungere a conclusioni affrettate e di cambiare l’attuale standard di cura.

L’immunoterapia, a differenza di radioterapia e chemioterapia, vuole istruire o riattivare le cellule del sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali come neoplastiche e ad eliminarle.

 

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