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IEO scopre la firma molecolare che predice l’evoluzione di un tumore al seno

Pubblicato il: 16 gennaio 2019, ComunicatoStampa

La scoperta permette di evitare terapie non necessarie e apre la strada a terapie mirate

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Oncologia Sperimentale  IEO ha scoperto un nuovo set di geni (una cosiddetta “firma molecolare”) in grado di predire l’evoluzione di un tipo di tumore al seno molto diffuso, il Luminal B, e dunque di identificare le pazienti che possono evitare la chemioterapia, perché avranno comunque una prognosi favorevole.

Il lavoro -dal titolo P53 loss in breast cancer leads to Myc Activation, increased cell plasticity and Expression of a mitotic signature with progonostic value- è pubblicato oggi sul Cell Reports, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo per la ricerca molecolare di base. I ricercatori sono infatti pervenuti a questo risultato studiando i meccanismi molecolari che generano le cellule staminali del cancro: hanno scoperto che le cellule tumorali possono ri-trasformarsi in cellule staminali tumorali (un fenomeno chiamato ri-programmazione) e identificato i meccanismi molecolari della ri-programmazione.E' stato posto così un nuovo tassello molto significativo nella conoscenza del modello di organizzazione e sviluppo della malattia, aprendo nuovi scenari di ricerca e cura. 

“Le cellule staminali del cancro, le cellule madri della malattia, sono anche responsabili della ripresa della malattia – la recidiva – e della diffusione del tumore nell’organismo - le metastasi - e sono da più di dieci anni al centro della nostra ricerca”, spiega Pier Giuseppe Pelicci, Direttore della Ricerca IEO, Professore all’Università statale di Milano e referente dello studio. “Nel 2009 abbiamo scoperto il meccanismo biologico di duplicazione di queste cellule (la divisione simmetrica) e come bloccarlo con farmaci specifici. Oggi abbiamo scoperto che, sorprendentemente, le cellule cancerose prodotte dalle staminali, che formano la maggior parte del tumore, possono a loro volta ri-trasformarsi in staminali. Quindi, le cellule staminali del cancro hanno imparato sia come generarsi che come ri-generarsi” – evidenzia Pelicci. Il regista della ri-generazione non poteva che essere lo stesso gene che controlla la duplicazione delle staminali tumorali, il ben noto P53, in associazione   con il gene MYC, altrettanto noto nell’ oncologia molecolare e legato a P53. Abbiamo scoperto che la cellula tumorale ri-genera le staminali quando si verifica una diminuzione di P53 e un aumento di MYC.  E purtroppo l’asse p53-Myc è alterato nella stragrande maggioranza dei tumori, non solo quelli del seno. Questo asse è però anche un nuovo bersaglio terapeutico, che ci fornirà nuove possibilità, fino a ieri sconosciute, per frenare la progressione del tumore. Ciò è importante perché l’intervento sulle staminali può essere un intervento radicale, in quanto agisce sulla genesi della malattia, e non tanto sulla proliferazione cellulare, che ne è la conseguenza.  La scoperta di oggi ci conferma che vincere la scommessa sulle staminali del cancro significa probabilmente vincere la scommessa contro la malattia”.

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