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Patologie trattate dalla Divisione di Chirurgia Addomino-pelvica

resezione robotica colonrettoGli interventi chirurgici constano nell'asportazione della porzione intestinale sede del tumore del colon-retto, assieme ai linfonodi locoregionali, che vengono anch'essi analizzati dal patologo per stabilire se sono stati colpiti dalla malattia. Gli interventi principali sono l'emicolectomia destra e l'emicolectomia sinistra quando viene asportato rispettivamente il colon destro o il colon sinistro o il discendente. La resezione anteriore del retto per neoplasie a partenza dal retto. Nei tumori molto bassi, e nei pazienti sottoposti a radioterapia pre-operatoria, può essere indicato confezionare una stomia, ovvero una deviazione temporanea delle feci, che viene successivamente chiusa per ristabilire la normale continuità intestinale. In casi rari, se la neoplasia infiltra lo sfintere anale, può essere necessario eseguire un'amputazione addomino-perineale (con asportazione dell'apparato sfinteriale). L'impiego del robot nella chirurgia colica offre numerosi potenziali benefici al paziente: minore degenza ospedaliera, minor dolore post-operatorio, minor sanguinamento e conseguente ridotta necessità di trasfusioni, convalescenza più rapida e migliore risultato estetico. Il Sistema Robotico Da Vinci, inoltre, grazie alla visione tridimensionale e amplificata permette di riconoscere meglio le strutture nervose che controllano la funzione urogenitale. Di conseguenza è possibile ridurre il rischio di impotenza e alterazioni della funzione urinaria che sono una delle complicanze più frequenti dopo chirurgia del retto. Gli studi riportati in letteratura da molti autori hanno inoltre dimostrato che i risultati, dal punto di vista oncologico sono identici o migliori rispetto alle altre tecniche chirurgiche.

 

 

 

La ghiandola surrenale può essere interessata da tumori primitivi e secondari, questi ultimi più frequentemente da primitivo polmonare. Essi si differenziano dalle altre neoplasie in quanto oltre alla componente prettamente oncologica (adenomi e carcinomi) può associarsiuna componente endocrina (tumori secernenti o non secernenti). Ichirurgia del surrene tumori del surrene possono originare dalla corteccia o dalla midollare del surrene. 

I tumori che originano dalla corteccia surrenale possono secernere: 

- cortisolo con conseguente sindrome di Cushing; 
- aldosterone con conseguente morbo di Conn
- steroidi sessuali quali testosterone o estrogeni. 
I tumori derivanti dalla midollare del surrene (feocromocitoma), infine, secernono catecolamine.

L'intervento chirurgico consiste in ogni caso nell'asportazione della ghiandola (surrenectomia destra o sinistra). L'avvento della surrenalectomia mini-invasiva ha costituito una svolta per la rimozione chirurgica dei tumori surrenalici, in precedenza gravata da una mortalità del 4% e da una percentuale di complicanze più elevata La rimozione per via mini-invasiva  viene attualmente consigliata per tutte le lesioni surrenaliche di diametro inferiore a 6 cm, purchè non abbiano caratteristiche di invasività locale e/o a distanza.

 

 

 

chirurgia gastrica

 

 

Nel trattamento chirurgico dei tumori gastrici, può essere indicato rimuovere solo una porzione dello stomaco (gastrectomia sub-totale). Se invece è necessario asportare tutto l'organo, l'intervento prende il nome di gastrectomia totale. E' inoltre parimenti importante asportare tutti i linfonodi di pertinenza dello stomaco. Questo, infatti, determina percentuali di guarigione più elevate e riduce il rischio di recidiva . La continuità del canale alimentare, viene ristabilita mediante il confezionamento di una anastomosi tra lo stomaco residuo (o l'esofago se l'organo viene asportato nella sua totalità) e l'intestino. 

 

 

 

 

 

 

L'intervento da effettuare dipende dalla sede del tumore all'interno del pancreas e dal tipo istologico. Se la 

neoplasia si trova nella porzione chiamata "testa", l'intervento da effettuare è la duodeno-cefalopancreasectomia. Questo intervento prevede l'asportazione della "testa" del pancreas, del duodeno, della via biliare e dei linfonodi regionali. Per i tumori a sede distale si procede, invece, all'asportazione della coda del pancreas in blocco con la milza (splenopancreasectomia distale). In alcuni casi invece è sufficiente l'asportazione di una minima porzione di ghiandola o la sola exeresi del tumore, come nel caso di tumori a bassa malignità. Il Sistema Robotico Da Vinci è stato utilizzato con successo per la cura dei tumori del pancreas e, similmente ad altri interventi chirurgici, ha mostrato numerosi potenziali vantaggi per il paziente quali la riduzione dei tempi di ricovero, minor dolore post-operatorio e una ripresa più rapida con ritorno in tempi brevi a tutte le normali attività quotidiane.

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
La terapia chirurgica per il tumore al fegato ove indicata consiste nell'asportazione della parte di fegato dove è localizzata la lesionie. In casi selezionati il sistema robotico da Vinci è stato utilizzato con successo per eseguire interventi chirurgici di resezione epatica e, similmente ad altri interventi chirurgici, ha mostrato numerosi potenziali vantaggi per il paziente quali la riduzione dei tempi di ricovero, minor dolore post-operatorio e una ripresa più rapida con ritorno in tempi brevi a tutte le normali attività quotidiane.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I tumori della milza possono essere primitivi o metastatici, benigni o maligni. Tra i tumori benigni il più frequente è l'emangioma. Le metastasi alla milza originano per lo più da melanoma, carcinoma polmonare, mammario, prostatico, epatico e gastroenterico. Spesso la milza è sede di lesioni focali da leucemie e linfomi (Hodgkin, non-Hodgkin). I linfomi costituiscono le neoplasie più frequenti della milza. Quelli primitivi splenici rappresentano circa l'1% dei casi (prevalentemente del tipo non-Hodgkin), mentre l'interessamento della milza da parte di linfomi a partenza da altre sedi è rilevabile in circa il 40% dei casi al momento della diagnosi iniziale. Quasi costante è il coinvolgimento della milza nel corso di leucemie acute e croniche; in questi casi l'organo può assumere dimensioni anche notevoli, rappresentando una indicazione all' intervento a causa del conseguente incremento di attività della milza che provoca una riduzione del numero di globuli rossi, piastrine e globuli bianchi (anemia, piastrinopenia e neutropenia). I sintomi soggettivi di un tumore splenico sono in genere aspecifici, come dimagrimento, febbre e dolore gravativo, o correlati a quelli della patologia ematologica di base. La terapia chirurgica ove indicata consiste nell'asportazione della milza (splenectomia). Eseguire un intervento con tecnica robotica offre numerosi potenziali benefici al paziente: riduzione della degenza ospedaliera; riduzione del dolore post-operatorio; minor rischio di infezioni; riduzione dei tempi di convalescenza e migliore risultato estetico.

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