Pubblicato il: 21 dicembre 2018,
Prima riunione dei 40 ricercatori formati in Ieo, oggi leader di ricerca nel mondo
L’ Istituto Europeo di Oncologia dà il calcio d’inizio alle celebrazioni del suo venticinquesimo anno con il primo IEO Alumni Meeting: 40 scienziati di punta, formati in IEO e oggi dirigenti di gruppi o istituti di ricerca in tutto il mondo, dagli USA a Singapore, si riuniscono per la prima volta per discutere le priorità della ricerca contro il cancro nel mondo nel prossimo decennio, e confrontarle con le strategie di IEO.
"Ieo è uno dei pochi centri in Italia a poter contare su una rete internazionale di talenti formati a un’unica scuola- spiega Bruno Amati, Direttore del dottorato di ricerca e di una Unità di Ricerca IEO – Sono circa 200 gli studenti che hanno ottenuto un PHD in IEO, italiani e non-italiani, e in 80 hanno lasciato l’Italia. Non si tratta di cervelli in fuga, ma di menti che hanno popolato il mondo, hanno fatto germogliare le loro idee e quelle degli istituti dove operano, e stanno a loro volta formando la nuova classe dirigente scientifica. Oltre a rappresentare una parte significativa dell’ eccellenza italiana nel mondo".
"Abbiamo definito un obiettivo strategico e cinque priorita’ per raggiungerlo – spiega Piergiuseppe Pelicci, Direttore della Ricerca IEO, e coordinatore del dottorato di ricerca – Siamo convinti che i prossimi progressi della lotta al cancro deriveranno dalla Medicina di Precisione, quindi i Cancer Center come IEO devono trasformarsi in Istituti di Precision Medicine. Come? Dando priorità a 5 aree. Lo sviluppo della ricerca di base, cioè lo studio dei meccanismi molecolari e cellulari della malattia; l’approfondimento dei meccanismi di resistenza ai farmaci, sia delle terapie molecolari che dell’ immunoterapia, oltre che della chemioterapia; il potenziamento della genomica: biopsie liquide e integrazione di diverse tecnologie “omiche” (genomica, proteomica, metabolomica, radiomica) per una visione d’insieme dei meccanismi alla base dei tessuti sani e di quelli tumorali, che permetta di identificare quelli su cui si puo’ intervenire; l’accelerazione del processo di scoperta di nuovi farmaci; la medicina personalizzata , cioè uso delle caratteristiche di ogni paziente e/o del suo tumore per valutare individualmente il rischio di malattia, il percorso di prevenzione, l’accesso a terapie mirate”.
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