Pubblicato il: 04 agosto 2022,
ComunicatoStampa, StudiClinici
Al via una sperimentazione multicentrica che coinvolgerà anche lo IEO
Oggi quasi nove donne su dieci guariscono dal cancro al seno. Tuttavia questo tipo di tumore comporta spesso la rimozione parziale o totale della ghiandola mammaria, a cui spesso segue la ricostruzione. Un intervento che prevede l’utilizzo, per la maggior parte dei casi, di protesi in silicone che hanno indiscussi vantaggi, ma che, di norma, ogni 10-15 anni devono essere sostituite.
Ma qualcosa sta cambiando: in futuro le protesi al seno infatti potrebbero non essere più di silicone. Anzi, potrebbero proprio non esserci più. L’utilizzo di biomateriali nel mondo della chirurgia plastica sta facendo emergere nuove soluzioni all’avanguardia per poter donare alle donne un seno quanto più naturale e sicuro: soluzioni che siano definitive e senza effetti collaterali. In diversi Paesi in europei, e anche in Italia, si sta lavorando alla sperimentazione e allo sviluppo di una protesi mammaria innovativa e bioriassorbibile.
"In tutto il mondo si sta cercando di trovare soluzioni diverse dal silicone per le protesi mammarie: molti stanno lavorando per trovare materiali che siano meno reattivi e un po' più naturali per il corpo. Da diversi anni sto collaborando con un'azienda italiana, Tensive, ed è previsto per quest'anno l'avvio di uno studio multicentrico che coinvolgerà tre ospedali, tra cui lo IEO.” Così Mario Rietjens, Direttore della Divisione di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva IEO.
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