La Radioterapia è una disciplina altamente tecnologica che usa radiazioni ionizzanti per il trattamento dei tumori e di alcune particolari patologie benigne quali, per esempio, l’adenoma ipofisario, l’esoftalmo oculare da malattia di Graves-Basedow, la prevenzione della formazione dei cheloidi e la ginecomastia indotta da terapia ormonale. La Radioterapia può essere utilizzata sia con intento curativo, come terapia esclusiva o in associazione alla chirurgia e/o alla terapia medica, sia con finalità sintomatica.
Si può parlare di:
- Radioterapia “radicale”, quale alternativa alla chirurgia, che può essere usata da sola o in associazione alla terapia medica (chemioterapia, terapia ormonale, terapia biologica).
- Radioterapia “neoadiuvante” prima dell’intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore e favorirne la rimozione completa con un approccio meno invalidante.
- Radioterapia “adiuvante”, per ridurre il rischio di recidiva locale dopo la chirurgia.
- Radioterapia adiuvante intraoperatoria, somministrata direttamente durante l’intervento chirurgico.
- Radioterapia citoriduttiva in caso di malattia avanzata ma di dimensioni di solito limitate (così detta malattia oligometastatica, oligotricorrente o oligoprogressiva) per limitare la progressione della malattia e - in alcuni casi - procrastinare l’avvio delle terapie più impegnative.
- Radioterapia “palliativa” (sintomatica), per il miglioramento della “qualità di vita” usata nei pazienti affetti da neoplasia in stadio avanzato per il sollievo del dolore, dei sintomi da compressione e/o infiltrazione o per il controllo di processi emorragici. A questo scopo è stato attivato l’Ambulatorio di Radioterapia Palliativa Rapida (ARPaR).
Esistono sostanzialmente due modalità di terapia:
- la Radioterapia esterna (a fasci esterni), o transcutanea, nella quale le radiazioni sono generate da apparecchiature dedicate chiamate Acceleratori Lineari;
- la Brachiterapia (che letteralmente vuole dire “terapia da vicino”), nella quale la sorgente radioattiva è posta a diretto contatto con il tessuto da irradiare.
La Divisione dispone delle più moderne apparecchiature in grado di identificare e irradiare con precisione il volume bersaglio tumorale, risparmiando i tessuti sani circostanti.
La possibilità di somministrare, in ogni singola applicazione, elevate dosi di radiazioni alla sola area di interesse consente, a parità di efficacia terapeutica, di ridurre la durata complessiva dei trattamenti rispetto agli schemi più tradizionali. Il frazionamento ridotto (chiamato ipofrazionamento) è potenzialmente in grado di risolvere non solo problemi di ordine clinico (accuratezza e riproducibilità delle sedute di terapia e integrazione con altre modalità terapeutiche), ma anche disagi di ordine logistico (difficoltà di raggiungere il centro di radioterapia, costi di trasferimento) e socio-economico (allontanamento dal lavoro e dall’ambiente familiare, incremento delle liste di attesa). Ci sono sempre più dati relativi all'alta efficacia dell’ipofrazionamento dovuta all’elevata dose per frazione (ultra-ipofrazionamento cioè radioablazione). Naturalmente l’ipofrazionamento richiede l’uso di apparecchiature di estrema precisone in tutte le fasi della radioterapia, dalla simulazione e pianificazione alla somministrazione della dose.
Nella maggioranza dei casi è prevista una sola applicazione di radioterapia al giorno, tipicamente dal lunedì al venerdì, che impegna il paziente per meno di mezz’ora: alcuni particolari schemi terapeutici, invece, prevedono due frazioni al giorno con un intervallo minimo di circa/almeno 6 ore.
Presso gli ambulatori medici all’interno della Divisione ogni paziente, nel corso del trattamento, è sottoposto a controlli clinici programmati o a richiesta del paziente stesso. Per migliorare la qualità di vita dei pazienti sottoposti a radioterapia gli Infermieri Professionali della Divisione sono attivamente impegnati nella prevenzione e cura dei possibili effetti collaterali, anche mediante farmaci sviluppati e prodotti dal Servizio di Farmacia interno allo IEO.
La Divisione di Radioterapia è da sempre interessata a:
- potenziare lo sviluppo tecnologico,
- migliorare la qualità dei trattamenti,
- elaborare linee guida diagnostiche e terapeutiche multidisciplinari,
- incrementare la ricerca scientifica e la sua applicazione nella pratica clinica.
E' internazionalmente riconosciuto il contributo di IEO all'evoluzione della radioterapia, che ha portato alla nascita del Centro Avanzato di Radioterapia IEO (ARC), uno tra i primi dieci centri di eccellenza al mondo per terapia, ricerca e tecnologia oncologica.
I migliori macchinari per la radioterapia
In particolare, il centro IEO ARC ha le migliori macchine per radioterapia in Italia: Tomotherapy®, Cyberknife®, Trilogy® e Vero®.
Alla Divisione afferisce la seguente Unità: U.O. di Brachiterapia
Guarda l'intervista alla Prof.ssa Jereczek
La Radioterapia con i protoni
La Protonterapia rappresenta l’ultima frontiera della radioterapia garantendo un ulteriore riduzione dell’esposizione dei tessuti sani e di conseguenza riduzione della tossicità. In alcuni casi sarà possibile un incremento della dose totale al tumore con una potenziale maggiore probabilità di successo oncologico. La Divisione di Radioterapia è dotata di apparecchiatura ProteusOne (situata all’interno del nuovo building “Proton Center”) che consentirà l’esecuzione di trattamenti di Protonterapia.